Buonasera, antro.
Euridice e Demetra riemergono dal luogo oscuro nel quale le Sibille passano le loro serate e vi parlano della loro ultima lettura, sulla quale si sono confrontate: Il dono della felicità, di Sara Purpura.
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Lucy ha davanti a sé un futuro radioso come socio del prestigioso studio legale fondato dal padre. Derek vive nell’oscurità e nella rabbia, da quando quest'ultimo l’ha privato degli affetti più cari. Ferire Lucy gli appare la giusta vendetta nei confronti dell’uomo che gli ha distrutto la vita. Con il proposito di esorcizzare il passato e trovare pace, il suo intento sarà avvicinarla e portare a termine il suo piano. A volte, però, tutto può accadere. Può succedere che un risentimento e un'idea di vendetta, si annullino di fronte al prodigio dell'amore e, che l'arroganza di un uomo s’inchini al volere della coscienza. Può succedere, infine, che due anime s’incontrino ignorando di essere predestinate da una vita e cedano al richiamo della passione. Nessun piano può essere seguito alla lettera se a sconvolgerlo è il cuore. Una storia che vi farà credere ancora nella magia dell'amore e nel miracolo più grande che esso possa compiere.
Euridice pensa:
Conoscevo quest'autrice solo di nome, ma non avevo mai letto nulla di suo. Ho deciso di accostarmi a questo romanzo, che è stato (finora) il suo più grande successo. E ho scoperto leggendolo che i moltissimi lettori che hanno acquistato il suo ebook non l'hanno fatto a caso.
Il romanzo di Sara Purpura è un romance molto ben scritto e studiato nei minimi dettagli.
La protagonista femminile, Lucy, è un personaggio realistico, pieno e vivo. Il vero capolavoro resta però Derek, il protagonista maschile. Non sempre gli autori riescono a riunire in un unico personaggio fascino e umanità, invece direi che la Purpura ha pienamente colto il bersaglio in questo. Derek si fa amare, qualsiasi lettrice potrebbe scoprirsi invaghita di lui, e al tempo stesso mantiene i caratteri tipici del personaggio reale: la titubanza, la fragilità e i dubbi che appartengono a ognuno di noi.
In questo il doppio punto di vista è davvero utile: ci fa vedere prima con gli occhi di Lucy e poi con quelli di Derek. Prima leggiamo dei difetti che ogni personaggio vede in se stesso e poi ne scopriamo i pregi negli occhi dell'altro.
La storia è molto ben scritta e scorrevolissima. Ogni pagina si divora, il lettore non troverà alcun intoppo in questo romanzo.
Ci sono alcune scene un po' più spinte, ma il romanzo è a tutti gli effetti un rosa ed è anche uno dei migliori che abbia letto negli ultimi tempi. E comunque sia le scene passionali non guastano, anzi si integrano alla perfezione nell'atmosfera di attrazione fatale che si respira sin dalle prime pagine.
Anche i personaggi collaterali, per quanto marginali, sono ben tratteggiati. Mi piacciono soprattutto il padre di Lucy e la madre di Derek, profondi e di grande spessore emotivo.
La trama ha una sua originalità, pur restando strettamente legata alle tematiche e alle aspettative che i lettori di romanzi rosa hanno quando si apprestano a leggere un libro. E' ben congeniata, lascia spazio all'introspezione, ma senza appesantire la lettura.
Un libro davvero bello, che mi sento di consigliare ai romantici, ma non solo a loro.
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Demetra pensa:
Ho
cominciato a leggere questo libro attratta da una cover sicuramente
accattivante. Della Purpura avevo già letto Profumo di zagara apprezzandone
molto lo stile. Questa Autrice non scrive mai storie sdolcinate o rosa, nel
senso lato del termine. Le piace metterci dentro un po’ di dolore, una forte
introspezione e, anche Il dono della felicità, ne è la prova. Dalla sinossi
immaginavo già cosa avrei trovato e l’aspettativa è stata esaudita per tre quarti.
La storia di
Lucy e Derek è tormentata e vissuta con un forte combattimento interiore di
lui, che malgrado escogiti la sua vendetta, prova da subito un’attrazione tale
da mettere in dubbio se stesso e ciò che sente. Vorrebbe odiare Lucy, ma lei non
lo merita, così nasce un sentimento più prepotente del rancore che egli nutre e
la storia prende un’altra piega: quella della resa.
È una
vicenda che incuriosisce e confonde, ma poi emoziona e commuove e si rimane
incastrati fra le sue dinamiche; alla fine, se ne vorrebbe ancora. E qui nasce
il primo appunto che posso fare all’Autrice e che mi fa abbassare la
valutazione, perché con dei personaggi simili, sui quali c’è stata una
caratterizzazione tanto profonda, potevano svilupparsi molte più pagine. Non lo
so, forse poteva inventarsi un altro colpo di scena, non sta a me dirlo. Ho
percepito tutto il tormento, la passione e infine, l’amore mi è entrato sotto
pelle con delle scene da brivido che mi hanno tenuta incollata al libro, ma mi
è mancato un pezzo: millesimale, niente di essenziale forse, ma che secondo me,
avrebbe reso un’ottima storia un piccolo gioiellino. Il testo è curato ed è una
cosa che ho apprezzato. La lettura scorre fluida, senza intoppi. C’è un’intensità
nello scritto che a volte, a chi è abituato a una scrittura più lineare, può
sembrare pomposa, ma che io amo e che non trovo eccessiva. Il secondo appunto
va alle scene hot: si immettono nella storia con cognizione, non stonano, sono
equilibrate… troppo. Personalmente, avrei voluto che ce ne fossero di più. L’Autrice
le descrive con uno stile che sconfina nella prosa, il che è sublime, ma avrei
voluto un tono più semplice, appena più spiccio.
Forse,
essendo un Rosa non è nemmeno giusto pretenderlo, ma il personaggio maschile,
Derek, è così virile, bello e dannato che non mi sarei mai stancata di vederlo
in “azione”. Il terzo
appunto, l’ultimo, riguarda i dialoghi con gli amici: Maggie e Nath, che,
seppure ho trovato godibilissimi, a volte, mi hanno dato l’impressione di essere
stati inseriti per smorzare il tono troppo melodrammatico che stava prendendo
la storia e altre, come riempitivo laddove non serviva. Insomma, per la seconda
volta, leggendo due dei suoi libri, la Purpura mi ha lasciato un retrogusto
malinconico. Una tinta Rosa con qualche pennellata di nero e un punto luce, lì
in fondo, che illumina il cuore del lettore e lo porta a riflettere. Il dono
della felicità mi ha dato quasi tutto quello che cercavo ed è quel “quasi” che
toglie almeno una corona alla valutazione finale. E’ migliorabile? Sì. In mano
a un editore questo libro diventerebbe perfetto e ancora non lo è del tutto.
Auguro all’Autrice che qualcuno la noti e che rimaneggiando questa storia, la
renda al massimo del suo potenziale, perché ce n’è e sarebbe un peccato
ignorarlo.
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